L’autunno…

Finiscono le bellissime feste nei comuni siciliani, in molti partono per continuare il loro lavoro fuori, chi all’estero, chi nell’Italia del Nord, alcuni vanno via con nostalgia pensando a quella Sicilia lasciata, luccicante e dai mille sapori. Altri postano ancora i filmati di quelle serate e di quelle strade che li hanno portati in giro per l’isola. In quelle immagini l’erba che si affaccia sull’asfalto sembra quasi addobbare il percorso, come i viali fioriti delle ville e i fossi delle strade sembrano fatti ad arte per farli rallentare e godere di meravigliosi paesaggi.

In estate abbiamo vissuto e assaporato i prodotti delle aziende, mille sagre, i giochi d’artificio, le manifestazioni, i concerti, giornate bellissime di una Sicilia piena di sole e di colori.

E’ già metà settembre quando mi sveglio e guido la mia auto quasi dormiente e di colpo mi fermo e trovo queste immagini… rifletto un attimo… e poi mi chiedo se era un’illusione quella vissuta in estate o se è un incubo questo, un incubo che si ripete alle prime piogge? e continuo a chiedermi, ci perseguiterà per sempre?

E poi penso alle promesse, alle inaugurazioni delle strade, l’asfalto nuovo posato sulle frane, la mancata pulizia delle cunette, dei ponti e di tutto il resto… i siciliani siamo un popolo di sognatori per questo le elezioni si svolgono sempre in primavera – estate e mai in inverno, perché in quel periodo stiamo sognando il mare, le vacanze e organizzando le feste comunali.

E poi mi chiedo, ma devo essere io a distruggere i sogni? Ma è proprio necessario? No, non vi preoccupate cercherò di riaddormentarmi… continuate ad ascoltare in silenzio chi vi fa sognare.

1 Comment

  1. Carissimo, è davvero struggente ciò che esprimi e non privo di una sottile ironia (!)
    Ma io la penso come te e la tristezza mi invade sempre quando mi rendo conto che siamo cittadini immobili, capaci si di lamentarci ma alla fine nulla cambia dato che non c’è in noi quel sano moto di ribellione che richiama a una vera democrazia e anche l’incapacità di reagire e di far sentire l’urlo solidale di cittadini civili e consapevoli.
    Mio padre, un grande vecchio, che amava la Sicilia in modo sincero diceva ultimamente, dopo anni e anni che veniva in visita, diceva;
    “Di anno in anno quando torno mi auguro sempre che qualcosa migliori e invece no, anzi….”

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